I furori matematici di Leonardo Sinisgalli

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28 November, 2019

Gian Italo Bischi, professore all'Università di Urbino, terrà una conferenza su Leonardo Sinisgalli, poeta, saggista e critico d'arte. L'evento si tiene in aula 128-129 della SISSA (via Bonomea 265 a Trieste) dalle 18.00 alle 19.30.

Da pochi giorni è di nuovo nelle librerie il Furor mathematicus di Leonardo Sinisgalli, che per la prima volta riproduce integralmente l’edizione ormai introvabile del 1950 con l’aggiunta di un’ampia introduzione. Furor mathematicus è un unicum nella letteratura del Novecento, una raccolta di brevi saggi, pensieri, dialoghi, lettere e scritti autobiografici, nata partendo dal Quaderno di Geometria scritto nel suo paese natale Montemurro, in Lucania, nell’inverno del 1935, e poi arricchita con vari scritti su temi che includono matematica, poesia, pittura, architettura, design, fisica, filosofia, tecnologia, artigianato. La contaminazione fra diversi saperi e linguaggi, portata fino a sovrapposizione e compenetrazione, sono metodo e messaggio dell’intera opera.

La matematica fu la prima grande passione di Sinisgalli, che lo portò a iscriversi al corso di laurea in Matematica e Fisica a Roma, dove si è poi laureato in ingegneria, e lo accompagnò per tutta la vita in tanti suoi scritti e attività. Per Sinisgalli la matematica è un’abitudine del pensiero, un linguaggio e una forma mentis con cui interpretare la realtà, una metafora della vita. La sintesi, l’essenzialità, l’immediatezza dell’intuizione, il lento sedimentarsi e la continuità tra tradizione e innovazione, sono i tratti che accomunano la matematica e i vari campi in cui Sinisgalli ha operato coniugando logica e fantasia, sul difficile terreno della contaminazione culturale.

In Furor mathematicus l’eclettismo sinisgalliano diventa manifesto per la cultura del secondo Novecento italiano. Sintesi della sua formazione e della sua intensa attività culturale e insieme rampa di lancio verso i successivi anni di attività in cui Sinisgalli parteciperà da protagonista alla trasformazione dell’Italia in potenza industriale, in qualità di creatore e direttore di riviste aziendali fortemente innovative e di ampia portata culturale. Attraverso le pagine di Furor, Sinisgalli offre canoni per il gusto, l’etica, il modo di vivere e di valutare il nuovo contesto economico e sociale che poi identificò come “civiltà delle macchine”. Nuove professioni e nuovi stili di vita richiedevano una nuova estetica e una nuova etica, in breve una nuova poetica. Una continuità nel cambiamento con punti di contatto fra vecchi e nuovi saperi, tra vecchie e nuove discipline, richiedeva un grande sforzo di collegamento e di fusione per la creazione di un substrato culturale che favorisse la transizione verso il secondo Novecento, attraverso una sovrapposizione tra reale e immaginario, realtà e sogno, razionalità e fantasia, misura e invenzione, regola ed estro, scienza e poesia, esprit de géométrie e esprit de finesse.